ricerca di lavoro

In questo articolo prendo in esame la ricerca di lavoro e gli errori che possiamo compiere. Capire dove stiamo sbagliando, per evitare di creare abitudini controproducenti.

Gli allenamenti negativi

Cos’ė un allenamento negativo? Un allenamento che, invece di sviluppare una capacità in termini positivi, allena all’opposto, esercitando a fare un qualcosa in modo errato, spesso debilitando la funzione che in potenza poteva svilupparsi.

Faccio due esempi e poi spiego cosa c’entra con la nostra ricerca di lavoro:

  • se impari a suonare uno strumento con un’impostazione errata, con molta probabilità non riuscirai a sviluppare tutta la tecnica necessaria per esprimere tutto il tuo potenziale;
  • se alleni il fisico improvvisando esercizi, senza sapere bene cosa stai facendo, correrai il rischio di vanificare gli sforzi fatti non sfruttando tutto il potenziale del muscolo interessato e, magari, facendoti pure del male;

Non fare un’attività che può allenare nella riuscita può abituare a non fare. Pensa a quanti allenamenti negativi ci sottoponiamo quotidianamente, dalle relazioni alle attività che svolgiamo in automatico e che, giorno dopo giorno, diventano abilità al contrario, proprio perché sono il frutto di abitudini sbagliate.

E per la ricerca di lavoro?

E per la ricerca di lavoro non è diverso.
Chi cerca, spesso è vittima di allenamenti che lo inducono a vedere le cose in modo limitato, disimparando a comprendere che -realmente- si possono fare molte più cose di quelle inizialmente percepite. L’ abitudine porta ad una chiusura, inducendo a non cambiare: un allenamento negativo può quindi portare alla restrizione delle opzioni, ad escludere perché si crede di averle già provare tutte.

Conoscere quali allenamenti negativi ci inibiscono nella nostra ricerca, può essere un passo importante per iniziare ad allenarsi in modo efficace.

Domandiamoci:

  • Quali cose ho fatto che hanno portato a pochi risultati utili?”;
  • Cosa ho fatto per cambiare, di fronte a questi scarsi risultati?”

Per esempio, se hai cercato lavoro ma non hai trovato, ti sei mai chiesto cosa sai realmente su:

  • quali canali per cercare funzionano e quali no per ambito di ricerca: cio’ che funziona per il commesso non va sempre altrettanto bene per l’informatico, e cosi’ via;
  • la contrattualistica del tuo mercato del lavoro di riferimento (contratti, ccnl);
  • quali siti sono efficaci per cercare e quali no, per ambito d’interesse;
  • come occorre approcciare alle agenzie, alle aziende (le prime hanno azioni e filosofie differenti dalle seconde: bisogna sapere per poi agire di conseguenza. Se guardi in questi link trovi degli spunti per le agenzie e per le aziende);
  • quali competenze servono per costruire un progetto professionale specifico, e quali potranno essere utili per costruire altri progetti professionali come piano b, c, d, e eccetera;
  • come compilare bene un cv e una lettera di presentazione (di motivazione) sapendo bene che spesso sono ben altre le cose che funzionano: ma che questi strumenti comunque servono sempre;
  • come sviluppare un rete di relazioni che porteranno alla ricollocazione;
  • come, eventualmente, pianificare un’attività autonoma;
  • quali settori sono alla ricerca di profili e quali necessità e bisogni ci sono in una determinata zona (compresi I bisogni formativi);
  • come reagire alla sensazione di inefficacia e demotivazione, che spesso viene a colpire da chi cerca.

Non dobbiamo porci tutte queste domande per forza, ma almeno quelle che potranno allargare la nostra ricerca a nuovi scenari.
…E poi, domanda delle domande:”cosa vorresti fare per essere felice?“. Ricordando che dietro ce ne sta un’altra:”cosa saresti disposto a fare per raggiungerla?“.

C’è una cornice di riferimento in tutto ciò: pensare di non poter trovare qualcosa che ci renderà felici è anche frutto di allenamenti negativi (che non necessariamente sono la realtà).

Ultimissima cosa. Ci tengo a dire una cosa sul mercato del lavoro in generale.

Con questo articolo non voglio far passare l’idea che sia “colpa” (se di colpa di può parlare) di chi cerca lavoro e non trova, e che il mercato del lavoro sia tutto rose e fiori. Non è così, non è quello che penso. L’unica cosa che cerco di fare è spingere ad osservare le cose sulle quali possiamo lavorare e migliorare. Ciò che non è in mano nostra (il mercato del lavoro in generale) non è oggetto di questo discorso. Al massimo, possiamo decidere di spostarci su un altro mercato se ciò che cerchiamo non sarà in linea con le nostre aspettative.

Ps.

In questo periodo, in fondo agli articoli troverai alcune idee “natalizie”.

Nella pagina dedicata ai corsi di formazione puoi trovare:
– il corso on demand “Le 7 piccole ma grandi. Parole utili per i professionisti”clicca qui
– 3 possibili proposte di percorsi di coaching scontati per il periodo natalizio: clicca qui
Buona ricerca di lavoro, buona giornata.

Davide

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