In questo articolo parlo dell’intervista su Linkedin: attività volta a conoscere i nostri contatti e avere informazioni utili per la nostra carriera. Ecco alcuni spunti pratici da mettere subito in pratica.

Se perdiamo un pezzetto di Linkedin per strada

Spesso le persone che cercano lavoro su Linkedin, si concentrano su due aspetti: guardano gli annunci o si collegano con i profili che, pensano, potrebbero aiutarle a candidarsi. Noto però, da molti colloqui, che questo prendere contatto con gli altri, viene poco valorizzato direttamente.

Su Linkedin si leggono post, si commenta e condivide, si risponde agli annunci e manda messaggi. Credo però sia possibile possa fare di più, perché potremmo mettere in campo alcune cose che, solitamente, mi pare, vengano tralasciate. E tralasciarle in un luogo così è davvero un peccato.

L’intervista ad un collegamento, non viene quasi mai presa in considerazione su Linkedin (tra l’altro, potrebbe essere una risorsa fattibile anche al di fuori di questo strumento, ma lo vedremo in un altro articolo n.d.r.), forse perché vista come uno scocciare qualcuno per carpirne i segreti che sta custodendo gelosamente. In realtà, se chiedessimo, con molta probabilità troveremmo persone gentili, disponibili ad offrirci qualche minuto del loro tempo per aiutarci.

L’intervista per la nostra carriera

In cosa consiste? Semplicmente Nell’intervistare -con i dovuti modi e la dovuta discrezione- i nostri contatti. Ovviamente non si tratterà di fare 500 domande (non sei un inviato dal fronte), ma raccogliere alcune informazioni utili alla tua ricerca.

Se nella tua rete ci sono persone che svolgono ruoli professionali di tue interesse, potresti chiedergli una decina di minuti per avere delle informazioni (naturalmente rispettando i minuti concordati per lo scambio).

I motivi per cui dovremmo spingerci a intervistare i nostri contatti sono diversi, tra cui:

  •  capire se il lavoro che ci interessa (e che nostro contatto conosce) fa al nostro caso;
  • capire se potremmo già svolgere quella professione;
  • capire quali percorsi formativi dovremmo intraprendere per diventare spendibili;
  • capire se c’è mercato in quel settore e con quelle mansioni.

La domande

Ma cosa e come chiedere? Oggi ci concentriamo su due tipi di domande da porre: personali oppure, diciamo, intersoggetive.

Partiamo con quelle personali, che aiutano a capire come vive la persona quel lavoro ed il contesto in cui opera. Le domande, tra le altre, potrebbero essere:

-“Come ti sei interessato a questa professione?“,

-“Cosa ti piace di questo lavoro?“;

-“Quali sono gli aspetti negativi?”;

-“Quali suggerimenti daresti ad una persona che vuole intraprenderlo?“;

-“Ci sono altri professionisti che fanno il tuo lavoro e che potrei contattare per avere altre informazioni?“;

-“Da dove posso partire, a parer tuo, per lavorare in questo settore?“;

Le domande, diciamo invece “intersoggettive“, puntano a sapere le regole per proporsi, o necessarie, per poter lavorare nell’ambito di interesse. Sono -come dire- frutto del rapporto tra soggetto e contesto, con le sue regole. Ecco alcuni esempi:

  • Per proporsi nella tua azienda come devo fare?”
  • Quali canali vengono utilizzati”;
  • “Ci sono agenzie, selezionatori dedicati cui dovrei prendere contatto?“;
  • A chi (nominativo) dovrei inviare la mia candidatura?”;
  • Quali percorsi lavorativi è necessario aver fatto per essere preso in considerazione?“;
  • Quali titoli è necessario avere per proporsi?“;

Guarda i contatti della tua rete, cerca chi lavora dove potrebbe interessarti approfondire, poi prova a prendere contatto. Chiedi qualche minuto del suo tempo e, se vi sentirete, segna tutto! (E non dire subito “tanto non mi risponderanno”, “perché dovrebbero aiutarmi?”, perché di gente generosa in giro c’è n’è tanta.).

Le griglie

Nel caso emergano elementi che dicono dei canali, persone che si occupano delle selezioni, agenzie ricordati sempre di utilizzare le griglie per traciare tutto (se non mi hai ancora chiesto le griglie, scrivimi pure, così te le mando).

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Buona giornata, ciao

Davide

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