Secondo un’antica profezia dell’oracolo consultato dai popoli frigi, il primo a entrare nella città più grande della regione a bordo di un carro trainato da buoi sarebbe diventato re.

Fu così che Gordio, un contadino che lavorava la terra nei pressi, riuscì nell’impresa e venne eletto sovrano. Secondo alcuni, suo figlio era proprio Re Mida – sì, proprio quel “Re Mida” – e fu proprio lui, per celebrare l’ascesa del padre, a far legare il carro nel tempio della città con una corda intricatissima, il famigerato nodo gordiano. Altri raccontano che fu lo stesso Gordio a compiere il gesto. Poco importa.

Quel che conta è che, secondo la leggenda, chi fosse riuscito a sciogliere quel nodo sarebbe diventato il dominatore dell’Asia.

Alessandro Magno e il colpo di spada

Quando Alessandro Magno seppe della profezia, si recò sul posto. Provò a sciogliere il nodo, ma non ci riuscì. Allora estrasse la spada e tagliò la corda di netto, risolvendo il problema… a modo suo.

Pare però che, invece di assicurarsi la gloria, così facendo si attirò addosso la sventura.

Superstizioni a parte, da questa leggenda possiamo trarre due spunti importanti.

1. Pensiero laterale: cambiare la domanda per cambiare la soluzione

Il gesto di Alessandro ci mostra che alcuni problemi si possono risolvere in modo laterale, se si è capaci di cambiare punto di vista. In fondo, chi aveva detto che il nodo andava sciolto? Nessuno.

La sua domanda non fu: “Come posso sciogliere il nodo?”, ma “Perché dovrei scioglierlo se posso tagliarlo?”.

Una lezione interessante: a volte le regole che crediamo inviolabili sono solo abitudini non messe in discussione.

2. Scorciatoie e percorsi sostenibili

C’è però un secondo aspetto da considerare. Se è vero che il pensiero laterale è utile, tagliare i nodi non è sempre la soluzione.

Soprattutto quando si parla di carriera e crescita personale.

Prendere scorciatoie, saltare fasi, evitare le difficoltà… può sembrare efficace nel breve, ma nel lungo periodo rischia di farci rotolare giù insieme al carro, senza esserci nemmeno saliti a bordo.

(PS: Hai mai notato che “carriera” e “carro” hanno la stessa radice etimologica? Non è un caso.)

Fare carriera è come correre una maratona

Costruire una carriera solida non è uno sprint, è una maratona. Serve pianificazione, allenamento, metodo, visione, coraggio di fermarsi e correggere.

La parte bella e affasciante è che si può iniziare a godere del percorso da subito, non solo quando si arriva al traguardo.

Se vuoi fermarti a riflettere su che tipo di carriera desideri davvero costruire e su cosa vuoi raccogliere lungo il cammino, ti invito ad approfondire il mio corso:

👉 Esercizi filosofici utili alla carriera

Buona giornata e buon scioglimento nodi!
Davide

Lascia un commento