Tutti, prima o poi, ci siamo dati degli obiettivi: trovare un nuovo lavoro, ottenere una promozione, guadagnare di più, iniziare un corso di formazione.
La verità, però, è che gli obiettivi da soli non bastano.
Molto spesso li definiamo con cura, ci convinciamo che siano la nostra bussola… e poi li abbandoniamo. Non perché non siano importanti, ma perché la frustrazione di non raggiungerli subito ci fa mollare dopo pochi giorni o settimane.
Negli anni, lavorando nello sviluppo di carriera, ho capito che il vero punto non è l’obiettivo in sé, ma le azioni quotidiane che scegliamo di compiere.
Non è la settimana di ricerca spasmodica di annunci a fare la differenza.
Non è il singolo colloquio preparato fino allo sfinimento.
Non è il corso di formazione fatto una tantum.
Sono le piccole abitudini ripetute ogni giorno a trasformare davvero il percorso professionale. Sono le abitudini che cambiano la carriera.
Il “Plateau del Potenziale Latente”
James Clear, in Atomic Habits, chiama questo fenomeno Plateau del Potenziale Latente.
È quel momento in cui facciamo fatica, inviamo CV, studiamo, cerchiamo contatti… e sembra che nulla cambi.
Ma se continuiamo a lavorare con metodo, a un certo punto scatta qualcosa: la soglia critica viene superata, e le opportunità iniziano a moltiplicarsi.
Come una diga che si rompe e libera tutta la sua energia.
Obiettivi o identità?
Il problema è che spesso ci fermiamo ai buoni propositi:
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“Quest’anno andrò in palestra”.
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“Studierò inglese”.
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“Troverò lavoro”.
Ma se li leggiamo così, restano azioni isolate.
La domanda vera è: chi voglio diventare?
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Non cerco lavoro solo per avere uno stipendio, ma perché voglio diventare una persona più indipendente e realizzata.
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Non faccio un corso solo per aggiungere una riga sul CV, ma perché voglio essere un professionista più aggiornato e pronto alle sfide.
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Non faccio networking solo per accumulare contatti, ma perché voglio diventare una persona capace di creare relazioni autentiche.
Le abitudini formano l’identità, e l’identità a sua volta forma le abitudini.
È un ciclo che si autoalimenta.
I tre livelli del cambiamento
Clear distingue tre piani di cambiamento:
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Risultati → ciò che otteniamo (es. essere assunti).
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Processi → ciò che facciamo per arrivarci (es. inviare candidature, preparare colloqui).
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Identità → chi siamo (es. una persona preparata, perseverante, con competenze solide).
Il cambiamento più profondo e duraturo avviene al terzo livello.
Le domande giuste allora sono:
👉 Che tipo di persona potrebbe ottenere il risultato che cerco?
👉 Voglio essere quel tipo di persona?
Risultati, performance e competenze
Un altro modo utile per guardare agli obiettivi è dividerli in tre categorie. Questo è un elemento che ho compreso studiando, sviluppando e mettendo in pratica il cooaching umanistico
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Obiettivi risultato → la meta finale (es. essere assunto in un’azienda).
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Obiettivi performance → le azioni che dipendono da noi (es. mandare 3 CV mirati ogni settimana, partecipare a un evento di settore al mese).
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Obiettivi competenza → le abilità da sviluppare (es. migliorare inglese, comunicazione, uso di software specifici).
I primi non sono mai del tutto sotto il nostro controllo.
Gli altri, invece, sì. Ed è lì che possiamo lavorare ogni giorno.
Anche un miglioramento dell’1% quotidiano può portare a una trasformazione enorme in pochi mesi.
Rendere visibili le abitudini
La prima legge di James Clear è: “Fai in modo che sia evidente”.
Spesso non ci accorgiamo nemmeno di quali abitudini ci stiano avvicinando o allontanando dai nostri obiettivi.
Per questo Clear propone il Segnapunti delle abitudini: una lista quotidiana in cui classificare i nostri comportamenti come positivi, negativi o neutri.
Applicato alla carriera, significa chiedersi:
👉 Quali abitudini quotidiane stanno davvero facendo crescere la mia carriera?
👉 Quali, invece, la stanno bloccando?
Pensarci è il primo passo.
Agire con consapevolezza è il secondo.
Conclusione (di questa prima parte)
Costruire una carriera soddisfacente non è questione di fortuna o di colpi di genio isolati.
È questione di abitudini quotidiane, piccole ma costanti, che definiscono chi vogliamo diventare.
Vedremo prossimamente altri elementi pratici sullo sviluppo di carriera e abitudini.
💡 Allora ti lascio con questa domanda:
Quale piccola abitudine puoi iniziare oggi per avvicinarti alla persona che vuoi diventare nella tua carriera?
👉 Se vuoi approfondire e imparare a costruire abitudini utili per lo sviluppo della tua carriera, contattami: sarò felice di parlarne con te.
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Buona giornata!