In genere, spesso e purtroppo, cadiamo in trappole cognitive che fanno in modo di farci dire di «si» anche quando non potremmo o dovremmo.

Tra i vari motivi potrebbero esserci: pensiamo che l’altro rimarrà delusa/o da noi; pensiamo di perdere delle opportunità future; pensiamo di perdere la possibilità di chiedere favori un domani.

Quindi, per mantenere un’immagine positiva tendiamo ad essere disponibili anche se non potrebbe essere funzionale alla nostra situazione.

Allora, dovremmo ricordare che i nostri bisogni non valgono meno degli altri e che, se diciamo di «no» in modo corretto, potremo creare o continuare a mamtenere un clima positivo per la relazione.

Dire di «no»

Vediamo quindi per diventare efficaci nel dire di «no» gli step da seguire:
• prima, dichiarare (far capire) al nostro interlocutore di avere ascoltato attentamente quello che aveva da dirci (prima di dire di «no», quindi);
• poi rispondere in modo chiaro e fermo. Dunque, bisogna rispondere, e non far cadere nel vuoto la richiesta perchè anche stare in silenzio e comunicare.

Dire di «no» è un nostro diritto e occorre assumersi le responsabilità del nostro rifiuto.

La tecnica del sandwich

Per agire in modo efficace, ma morbido, potremmo usare quella che viene
definita la “TECNICA DEL SANDWICH”, ovvero, la modalità assertiva che colloca un «no» tra due affermazioni positive.

Alcuni esempi per chiarie come viene costruito il no assertivo con la TECNICA A SANDWICH”.

Ad una richiesta di fare un qualcosa che potremmo non riuscire ad esaurire, l’azione assertiva potrebbe farci agire collocando un «no» tra due affermazioni positive costruendo la frase nel seguente modo:

  1. Frase positiva;
  2. Frase negativa;
  3. Frase positiva.

Ecco un esempio:
«(1)Ti ringrazio per avermi contattato,
(2) ma in questo momento non ho molto tempo a disposizione.
(3) appena possibile sarò felice di aiutarti, mi farebbe davvero piacere. Ti
richiamo la prossima settimana, potrebbe andare bene?»

Questa modalità, genera altre opportunità, non chiude la relazione.

Immaginiamo di ricevere una mail e non poter esaudire la richiesta, perché non abbiamo tempo. Se non si risponde, come dicevamo prima, il silenzio potrebbe essere interpretato come indisponibilità (è comunque gentile dare un cenno di aver ricevuto).

Potremmo allora rispondere ringraziando e che in questo momento non potremo esaudire la richiesta. Ma, se verrà inoltrata con un tot di anticipo, la prossima volta la richiesta potrà essere accolta (ecco come potrebbe
avvenire):

(1) «Ti ringrazio per avermi offerto questa possibilità di collaborare con te
(2) ma in questo periodo sono molto impegnato;
(3) potrei tra X tempo, sentiamoci più avanti»;

A questo punto, ti suggerisco di pensare ad alcune situazioni dove spesso dici di «si», e prova a costruire frasi assertive che ti aiutino a dire «no» in modo maggiormente accogliente, usando questa tecnica.

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