Per quanto possa essere utile ragionare come rispondere alle domande che ti faranno in un colloquio – “come si vede tra 5 anni“, “quali sono i suoi punti di forza e debolezza?”, “qual è la la sua RAL” e via discorrendo -, credo che per diventare davvero bravi, nell’affrontare la selezione di un’azienda su cui davvero puntiamo con interesse, occorrerà fare un passo nella direzione di scoperta di se stessi in relazione al posto in cui desidera andare.

Non si tratterà quindi di portare ad essere solo “se stessi” seguendo il famoso adagio del «sii te stesso», che ha fatto più danni lui che il temporale in un campo di girasoli. Ma, partendo dal «conosci te stesso», si andrà nella direzione del conoscerci per «essere il meglio di noi stessi».

Spiego (dato che da queste prime righe, non ho capito bene nemmeno io cosa voglio dire).

Per un buon colloquio non essere “solo” te stesso

Essere se stessi, porta spesso a molte false credenze su di sé, inducendo alla cristallizzazione dei comportamenti. Se io sarò «sempre me stesso» dirò a me e agli altri che sono così e così, diventando poi “ho sempre fatto così“, “abbiamo sempre fatto così” e via discorrendo.

Sposterei quindi l’attenzione dal «sii te stesso» al «conosci te stesso».

Conoscersi

L’esortazione «conosci te stesso», iscritta già nell’antichità nel tempio di Apollo a Delfi, induce a conoscersi, continuando a farlo per migliorarsi sempre.

E perché è utile nel nostro colloquio di lavoro? Perché è attuale?

Se voglio diventare bravo a propormi dovrò sia conoscere me stesso ma, al contempo, approfondire ciò che so della realtà di interesse. Dovrò quindi studiare i suoi valori, la direzione, ciò che la muove e ciò che sta cercando (attraverso il suo sito aziendale, Linkedin, le conoscenze che ho in relazione a quel luogo, lo studio del settore, i suoi annunci ecc.) e metterli in relazione alla mia direzione valoriale, quindi professionale.

Per inciso, al di là dei benefici economici, potremmo dire che denominatore comune delle aziende è quello di cercare nelle persone: senso di appartenenza, senso di responsabilità e fiducia.

Per un buon colloquio devo quindi…

Se voglio fare un buon colloquio devo parlare di valori. Quel momento deve diventare uno scambio di positivo di vedute, un confronto che metta insieme “il ciò che so fare” con il “ciò che sento e mi motiva” in relazione alla realtà di interesse.

In questo modo potrò trovare delle ricorrenze, degli elementi che ci avvicineranno e, se imparerò a raccontarli al meglio, avrò svolto un buon colloquio.

Sei pronta/o ad allenarti per fare questo?

Per approfondimenti.

Nel caso fossi interessata/o ad approfondire come cercare lavoro, pianificare la tua carriera, capire quali lavori vuoi/puoi svolgere potresti dare un’occhiata qui:

  • Come cercare in modo efficace: Link
  • Svolgere un bilancio delle competenze: Link
  • Pianificare la carriera e definire come muoversi: Link
  • Riflettere sugli elementi che costituiscono “l’essere buoni professionisti”: Link

In alternativa, per informazioni, puoi scrivermi attraverso il form di contatto della pagina.

Buona giornata!

Davide

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