Il “salto quantico” è il cambiamento che crea un cambio di passo.
Vediamo come si manifesta nella ricerca di lavoro.
Attenzione, questo articolo – da qualche parte – contiene una proposta commerciale (credo, piuttosto interessante; ma in questo caso sono fazioso, lo so).

Salto quantico e ricerca di lavoro

Spesso cerchiamo, cerchiamo, cerchiamo senza avere dei risultati e poi puff, una volta che abbiamo trovato qualcosa di interessante, ci chiamano altre mille persone per proposte.
A quel punto, non sappiamo spiegarci cosa sia successo: da zero a diecimila telefonate, da non sembrare vero. Così, la spiegazione scientifica diventa: “ho avuto una botta di …“.
In realtà, più semplicemente, è avvenuto questo: abbiamo lavorato, creato connessioni, portato conoscenza di noi in giro. Così c’è stata poi un’esplosione d’interesse che si è tradotto in opportunità.

Quantum leap

Nella meccanica quantistica viene detto “salto quantico“, quantum leap, e consiste in un cambiamento discontinuo da uno stato ad un altro. E’ un passaggio che crea novità, rompendo con il passato.
Ma non è avvenuto per caso: accade perché hai lavorato ai presupposti che ciò si realizzasse.
Dalle mie parti molti dicono: “Quando Berta è maritata tutti la vogliono“, spiegando il salto quantico da una persona che non aveva pretendenti e che poi, quando ne trova una/uno, l’interesse nei suoi confronti si centuplica.
Ma la domanda che dovrebbe farsi Berta è: “Cos’è successo realmente? “.
Vediamo come si manifesta nella ricerca di lavoro e perchè.

La ricerca di lavoro come esplosione di consapevolezza

Quello che mi preme dire è che tale stato lo si crea con la consapevolezza di ciò che deve essere fatto, per andare nella direzione degli obiettivi che si desidera realizzare. Costruire giorno dopo giorno quel salto quantico, è un’azione che va indirizzata.
Quando cerchi opportunità devi avere metodo per costruire un’attenzione sulla tua professionalità, posizionarti nel mercato, esserci. E’ così che avverrà questo famoso passaggio di salto.
Lavorare per creare questa esplosione, per non dire “ehi sono stato fortunato“, ma: “Sono stato brava/o!

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