Ho preso alcuni spunti qua e là, tratti dai racconti di Italo Calvino. Li ho collegati alla nostra scelta professionale, la ricerca di lavoro e alle riflessioni che ci stanno attorno. Spero possa essere uno spunto utile, o quanto meno piacevole per riflettere.

Il Visconte dimezzato e la scelta del lavoro

Più leggiamo, maggiori sono gli strumenti per orientarci nel mondo: la cultura mette gli ingredienti dell’impasto; la tecnica dà forma a ciò che trova. Poi indirizza.
La letteratura non solo può arricchire umanamente, ma offrire strumenti concreti e, anche se non sempre appaiono immediati, di sicuro sono utili – specie quando vanno a tradursi in riflessioni concrete, tradotte poi in azione.

Un esempio?

Dare aiuto quando dobbiamo in genere scegliere, in questo caso parliamo di un lavoro.
Per decidere ci si potrebbe mettere nella prospettiva dei due angoli opposti, come faceva il Visconte Dimezzato che, una volta preso in pieno da una cannonata venne diviso: così da un lato si trovo il lato “Buono“, dall’altro quello cattivo, il “Gramo“.

Nel nostro caso, una parte può aiutarci a guardare gli elementi positivi dell’esperienza da scegliere, i suoi aspetti piacevoli, ciò che ci aggrada, offre stimoli. Dall’altra, come il “Gramo” della storia, potrebbe aiutarci ad osservare ciò che non va, il lato negativo, quello che dovremmo tenere in considerazione, perché potrebbe diminuire il valore di quella strada se intrapresa. E, come nel racconto, alla fine bisognerà mettere assieme e tirare le fila.
La scelta non è in prevalenza ragione, ma se riusciremo a separare gli elementi si potrà valutare con maggiore lucidità.
Ci vorrà poi un dott. Trelawney, come nella storia, capace di ricucire le due parti separate, dando supporto nella rilettura. Così che il nostro Visconte, ora riunito, potrà tirare le somme.

I disorientamenti di Marcovaldo

Nel “Marcovaldo“, il protagonista uscito dal cinema si sbaglia a causa della nebbia, così, convinto di prendere il tram, sale a bordo di un aereo che lo spedisce in India.
Mi ricorda la storia di molti ragazzi, immersi nella disinformazione e abituati alla scarsa attenzione nell’ascolto di se stessi, con il risultato di muoversi alla cieca verso il futuro che li aspetta. Scegliendo situazioni professionali e personali come se non ci fosse altro, convinti sia l’unica strada possibile; disillusi e reattivi, invece che proattivi, verso il mondo.
Ci sono notti così nere, dove anche la più piccola stella è un faro. Nel bene e nel male.

Se vuoi avere maggiori informazioni su come orientarti puoi guardare anche questo articolo

Conoscenza di se stessi e professione

Scriveva Calvino <<(…) d’un operaio che volesse ossidare una lamiera con la fiamma della candela>>.  Questa frase mi ricorda la ricerca di lavoro, fatta senza riflessione e senza volontà di correggere l’errore. E mi ricorda anche chi vuole migliorare la propria situazione professionale ma che, in fondo in fondo, non si impegna perché non ci crede.
E se non si crede in se stessi, chi deve crederci?

Un ritratto  è <<i lineamenti d’una persona più il rapporto che questa persona ha con i suoi lineamenti>>, scriveva sempre Calvino.  Credo che, allo stesso modo, ciò che si può cercare e realizzare, professionalmente parlando, è dato dalla personale percezione di cosa ci sia nel mercato del lavoro, in rapporto a ciò che si conosce di se stessi.
…E credimi, puoi fare molte più cose di quanto pensi.

Le parole di Calvino, spesso equilibriste sono capaci di afferrare la geometria delle relazioni, tra gli incroci delle differenti prospettive. Nel “Sentiero dei nidi di ragno” scrive parlando degli adulti:”(…) <<non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi, pure hanno anch’essi i loro giochi, sempre più seri, un gioco dentro l’altro che non si riesce mai a capire qual è il gioco vero>>.

Ecco. Pensiamo a cosa ci piace fare, quando ci perdiamo nelle attività coinvolgenti. Partiamo nell’osservare dove ci piace stare e perchè.

Palomar

Palomar era un signore nevrotico, con un’attenzione spasmodica su ciò che lo circondava. Ogni cosa poteva essere messa sotto la lente d’ingrandimento (non è un caso che il personaggio di Calvino si chiami come l’osservatorio astronomico di Monte Palomar, dove è collocato il telescopio Hale).

Siamo infatti attratti dalle cose, perché avere un’opinione su tutto da un senso di sapere e, forse, un senso di protezione. Ma bisogna stare attenti, perché la vastità dell’opinione porta a non scendere nel particolare. E noi ne abbiamo bisogno per poter fondare la nostra conoscenza. Scriveva Calvino attraverso il pensiero di Palomar: <<Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile>>.

Ps. se fossi interessato ad approfondire ancora alcune riflessioni attorno al lavoro e alla carriera attraverso le parole di Italo Calvino puoi guardare qui, nell'”armatura professionale“.

Buona giornata

Davide

CORSO “ON DEMAND”: CERCARE LAVORO IN MODO EFFICACE

Di seguito, nel caso fossi alla ricerca di un corso che spiega come cercare lavoro in modo efficace, lascio una breve descrizione

Il corso “on demand” nasce con l’intento di offrire conoscenze, riflessioni, strumenti e strategie per rendere efficace la ricerca di lavoro. Una volta acquistato, essendo “on demand”, sarà sempre a disposizione. Con il corso riceverai anche le slide e il pdf con i contenuti trattati.

Inoltre, i video che verranno inseriti in futuro con eventuali aggiornamenti riferiti a questo corso, verranno inviati gratuitamente.
In regalo, per chi lo volesse, si dà poi la possibilità di svolgere una sessione in videocall con me di career coaching.

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Corso: “cercare lavoro in modo efficace”

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