Per un buon colloquio di lavoro

Per quanto possa essere utile ragionare come rispondere alle domande che ti faranno in un colloquio – “come si vede tra 5 anni”, “quali sono i suoi punti di forza e debolezza?”, “qual è la la sua RAL” e via discorrendo -, credo che per diventare davvero bravi, nell’affrontare la selezione di un’azienda su cui davvero puntiamo con interesse, occorrerà fare un passo nella direzione di scoperta di se stessi in relazione al posto in cui desidera andare.

Non si tratterà quindi di portare ad essere solo “se stessi” seguendo il famoso adagio del «sii te stesso», che ha fatto più danni lui che il temporale in un campo di girasoli. Ma, partendo dal «conosci te stesso», si andrà nella direzione del conoscerci per «essere il meglio di noi stessi».

Nell’articolo spiego (dato che da queste prime righe, non ho capito bene nemmeno io cosa voglio dire).

Proporsi all’azienda

Andare a proporsi all’azienda, vuol dire prima di tutto saper raccogliere informazioni, capendo che le strade da percorrere sono tra le più disparate.
Quando puntiamo ad un’azienda dovremmo pensare che il nostro scopo è far sapere delle nostre competenze e disponibilità, così quando avranno bisogno sapranno a chi rivolgersi.
Nell’articolo parlo degli step da seguire per proporsi (entra per leggerlo).

Rispondere agli annunci non è sufficiente

In questo articolo spiego come rispondere in modo efficace ad un annuncio. Ma non solo. Se pensi che rispondere agli annunci e basta, possa farti svolgere una ricerca di opportunità efficace, ti chiedo di leggerlo e riflettere su cos’altro potresti fare.
Personalmente, credo che se non andremo ad acquisire e coltivare competenze utili al “saper cercare”, correremo il rischio di non far crescere la nostra professionalità, e di non essere pronti in caso di bisogno.
Abbiamo necessità di un paracadute speciale per la nostra carriera: potrà servire ad attutire i colpi ma, allo stesso tempo, diventare un paio di ali utili a scegliere la direzione.
(Per leggere come impostare una risposta agli annunci efficace vai nel blog)

Murphy e la ricerca di lavoro

La famosa legge di Murphy: “se qualcosa potrà andare storto lo farà!” richiama l’imprevedibilità del fato e, mica tanto indirettamente, il retropensiero de “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”.
Può anche darsi. Non sono qui a confutare questi evidenti enunciati scientifici: su ciò che riguarda tutte le sfere della vita di una persona non posso pronunciarmi. Per la ricerca di lavoro, devo però dire che spesso quel “qualcosa andrà storto” o “la sfiga ci vede benissimo”, sono analisi poco accurate e fataliste, frutto della nostra azione poco attenta, che si traduce in una di queste reazioni:
a) Mi gira storto ma non posso farci niente;
b) Mi gira storto provo a capire cosa posso raddrizzare.
Proviamo a ragionare sul punto b) e vediamo nell’articolo cosa possiamo fare…

Fare gruppo nella ricerca di lavoro

Spesso, quando cerchiamo opportunità, troviamo offerte che non sono alla nostra portata. Questo non vuol dire che dobbiamo per forza fermarci e non fare nulla. Se ci ragionassimo, potremmo farle diventare occasione di rilancio e possibile supporto ad altri.
Qui di seguito ho messo una lista di situazioni nelle quali, invece di passare e andare oltre, potremmo porci una controdomanda utile a ragionare in termini positivi. Vediamola assieme.

Perchè posto fiorellini e mi occupo di carriere professionali

Perché posto fiorellini? Eppure lavoro con multinazionali, piccole imprese, privati che vogliono crescere professionalmente, disoccupati. 
Spiego: lo faccio per ricordare, prima ancora a me stesso che agli altri, che esiste in ognuno un personale ritmo naturale. Seguirlo rende  tutt’uno il nostro essere con ciò che facciamo. Non seguirlo può far stare male. 
In questo articolo racconto l’importanza di essere se stessi; anzi, quanto sia necessario trovare il meglio di se stessi.